La Stampa

 

La ragazza, una 16enne afghana, era stata costretta a sposare l’uomo. Da oltre un anno subiva violenze

Data in moglie a soli 15 anni ad un uomo di 36 anni, in seguito ad un matrimonio combinato deciso dai genitori. Poi un anno e mezzo di segregazione, calci, pugni, violenze e maltrattamenti. È la storia di abusi e vessazioni che una ragazza afghana di 16 anni ha raccontato ai carabinieri di Bologna, che hanno arrestato il marito, oggi 37enne, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

 

L’arresto, operato dagli uomini del nucleo operativo della compagnia Bologna Centro, è avvenuto sabato scorso, quando un ufficiale libero dal servizio ha notato in viale Pietramellara, all’altezza di via Giovanni Amendola, un uomo percuotere violentemente una ragazza. Il militare è intervenuto e ha bloccato l’aggressore, mentre la vittima è stata accompagnata al policlinico Sant’Orsola Malpighi dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di 4 giorni per contusioni multiple da percosse. Ai carabinieri, la ragazza ha dichiarato di avere 16 anni, sebbene fosse in possesso del passaporto in cui figurava avere 32 anni. Il documento, infatti, le sarebbe stato procurato dal marito che l’aveva obbligata ad usarlo per nascondere la sua vera età. La minorenne ha quindi riferito ai militari delle violenze e della segregazione cui era sottoposta. Tra le vessazioni, la 16enne sarebbe stata anche costretta dal marito a bere del detersivo per i piatti, in seguito ad un suo tentativo di uscire di casa.

 

Un incubo proseguito per circa un anno e mezzo fino a venerdì pomeriggio, quando la sposa bambina, approfittando dell’assenza del marito andato al lavoro, ha aperto il portone d’ingresso che l’uomo aveva chiuso dall’esterno ed è fuggita verso la stazione ferroviaria, da dove sarebbe dovuta partire in direzione del Nord Europa per andare a vivere da una zia. Il sogno, tuttavia, è durato ben poco perché l’uomo, accortosi della fuga, le ha telefonato e dai rumori di sottofondo ha capito che la moglie si trovava vicino ai binari. Furioso, l’uomo si è precipitato in stazione, ha aggredito la ragazza strappandole il biglietto di viaggio e sequestrandole la borsa. La vicenda si è conclusa in viale Pietramellara solo grazie all’intervento dell’ufficiale dell’Arma. In sede di rito direttissimo, il 37enne è stato condannato a un anno di reclusione previo patteggiamento. La ragazza ha riferito ai carabinieri di voler divorziare dall’uomo il prima possibile.

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