Il Tempo 

Alessia Marconi

Costretta a prostituirsi nell’angolo di un parco

Nei suoi ricordi di ragazzina non c’è l’amore di una famiglia, la carezza di una madre, l’abbraccio di un padre. Ma l’orrore di due genitori che la consideravano come uno strumento per racimolare qualche soldo, che consideravano il suo corpo come merce da vendere per pochi spiccioli negli anfratti di un parco cittadino. Un orrore finito solo ieri mattina quando i militari del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Teramo, diretti dal tenente Pietro Fiano e coordinati dal maggiore Americo Di Pirro, hanno arrestato il padre, un rom di 59 anni e notificato alla madre, una 37enne teramana, un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Misure disposte dal gip del Tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella su richiesta della Procura dell’Aquila, competente per il tipo di reato, con i due coniugi accusati di sfruttamento aggravato della prostituzione minorile ai danni della propria figlia. La storia, che racconta il dramma di una ragazzina di appena 14 anni costretta a prostituirsi per dieci, venti euro, da chi avrebbe avuto dovuto proteggerla ed amarla, nasce in un contesto sociale particolarmente degradato. Un cotesto sociale dove una ragazzina, che iniziava appena ad affacciarsi alla vita, veniva considerata dai genitori come carne da macello, come uno strumento come un altro per raccimolare i soldi per un pacchetto di sigarette, una ricarica telefonica. Un corpo da vendere a clienti da loro stessi contattati anche solo per qualche decina di euro. Almeno secondo quanto scoperto durante le indagini dai Carabinieri del repartom operativo di Teramo, inizialmente coordinati dal pm Silvia Scamurra e con il fascicolo successivamente arrivato sul tavolo del pm Stefano Gallo della Procura della Repubblica di L’Aquila. Che nel corso di una delicata attività, nel corso della quale sono stati ascoltati testimoni e raccolte numerose prove, hanno ricostruito una vicenda difficile da raccontare. A far patire le indagini, nel novembre dello scorso anno, l’arresto in flagranza di un uomo di 56 anni sorpreso dai Carabinieri mentre stava consumando un rapporto sessuale con la giovane in un parco cittadino. Un arresto che aveva fatto scattare tutta una serie di approfondimenti, con i militari che ben presto avrebbero raccolto le prove della prostituzione della ragazza con altri uomini. Prostituzione nella quale avrebbero avuto un ruolo fondamentale i genitori, che oltre a costringerla a vendere il proprio corpo avrebbero addirittura provvveduto a contattare loro stesi i clienti. Le indagini, comunque, sono ancora in corso, con la lente d’ingrandimento di investigatori ed inquirenti puntata sui clienti della ragazza e la cui posizione è al vaglio dei magistrati.

 

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