La Stampa

CLAUDIO VIMERCATI

Operazione Tabula Rasa dei carabinieri: l’indagine aveva preso le mosse dall’omicidio di una prostituta

SAVONA

Sei condanne per una pena complessiva di quarantadue anni di reclusione. E’ questa la richiesta avanzata questa mattina in tribunale dal pubblico ministero Danilo Ceccarelli nell’ambito del processo relativo all’operazione antidroga «Tabula Rasa», che era stata condotta dai carabinieri e che aveva portato all’arresto di 15 persone accusate, a vario titolo, di spaccio di droga, detenzione illegale di armi e sfruttamento della prostituzione.

A giudizi sono rimasti in sei tutti di nazionalità albanese: Ismet Lecini, Ilir Bashaliu, Ogert Lecini, Adriatik Buci, Eduart Biba e Marsel Nani. Per ognuno di loro il pubblico ministero ha chiesto la condanna e in particolare: 7 anni e 27 mila euro di multa per Ismet Lecini; nove anni e 30 mila euro per Bashaliu e Ogert Lecini; cinque anni e 1500 euro per Buci; quattro anni e 1000 euro per Biba e infine otto anni e 15 mila euro per Nani. L’operazione dei carabinieri aveva preso le mosse dalle indagini sull’omicidio di di Alina Nutica, la diciottenne squillo romena, sfigurata e bastonate e uccisa il 16 ottobre del 2008 ad Alassio, punita, non hanno dubbi gli investigatori, dai suoi sfruttatori perché aveva osato ribellarsi, per dare un segnale alle altre prostitute. L’assassino di Alina Nutica non è mai stato individuato.

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