La Stampa

 

MARCO BENVENUTI

Un romeno  aveva portato a Meina una connazionale  costringendola a prostituirsi. I complici già condannati dal tribunale di Verbania

MEINA

Aveva portato a Meina, sulle sponde del Lago Maggiore, una ragazza romena, sua connazionale, e lì l’aveva sequestrata, ridotta in schiavitù, costretta a prostituirsi sulle strade dell’Aronese. Per farle capire che faceva sul serio, non aveva esitato a violentarla in varie occasioni insieme ad altri due uomini, dando vita a veri e propri stupri di gruppo.

Oggi il conto della giustizia: il processo con rito abbreviato si è concluso con la condanna dell’uomo, un rumeno di trent’anni, a 8 anni di reclusione. La decisione è stata presa dal gup di Torino Giuseppe Marra in seguito all’inchiesta presentata dal pm Dionigi Tibone. I due complici dell’uomo, che erano accusati del solo stupro di gruppo della ragazza, erano già stati condannati tempo fa dal tribunale di Verbania.

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