La Gazzetta del Sud

 

I tre segregarono nella loro abitazione a Isola Capo Rizzuto una ragazza e, dopo averla picchiata, la costrinsero a prostituirsi.

 

Il giudice del tribunale di Catanzaro Abigail Mellace ha rinviato a giudizio tre bulgari per sequestro di persona e riduzione in schiavitù di una connazionale di 19 anni. Nel processo, che inizierà il 17 luglio, saranno imputati Todorov Dilo Dilov, la moglie Hristova Maryiana Dilova e Iliyan Naydenov. I tre segregarono nella loro abitazione a Isola Capo Rizzuto (Crotone) una ragazza di 19 anni e, dopo averla picchiata, la costrinsero a prostituirsi.

Per una quarta persona coinvolta nell’inchiesta il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura dei minori. Le quattro persone sono state arrestate dai carabinieri il 25 giugno scorso a Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. Le indagini dei carabinieri hanno avuto inizio dopo una segnalazione dell’ufficio dei servizi sociali del Comune di Isola Capo Rizzuto. Per oltre tre mesi la vittima era stata trattenuta contro la propria volontà presso l’abitazione dei coniugi Dilova – Dilov, dove era stata attirata con la promessa che l’avrebbero aiutata a trovare un lavoro. La ragazza era stata nel corso dei mesi sottoposta ad ogni tipo di vessazione finalizzata a costringerla ad accettare di prostituirsi per conto dei suoi aguzzini. La ragazza cercò di fuggire aiutata da altri connazionali ma venne rintracciata dai suoi aguzzini. Gli assistenti sociali di Isola Capo Rizzuto intervennero a casa dei coniugi Dilov – Dilova dove trovarono la vittima rannicchiata in un angolo ed in lacrime. Le indagini sono passate per competenza alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Il processo si svolgerà davanti ai giudici della Corte d’assise del capoluogo calabrese.

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