I lavoratori in nero rappresentano il 22% delle 25 mila posizioni verificate nel corso della campagna “Estate
Sicura”, l’attività svolta dai carabinieri per la Tutela del Lavoro, in coordinamento con l’Ispettorato
Nazionale del Lavoro. Le irregolarità riscontrate in 14.746 aziende controllate sono pari al 68%.
I dati relativi al periodo che va dal 1 maggio al 30 settembre 2017, sono stati illustrati dal Comandante
generale dell’Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, dal Comandante dei comando per la Tutela del Lavoro,
Nicodemo Macrì e dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Una campagna che ha posto particolare
attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, al contrasto al reato di caporalato, al lavoro nero e minorile,
alle truffe ai danni degli enti previdenziali ed assistenziali.
L’attività ha consentito di controllare dal 1 gennaio al 30 settembre complessivamente 14.746 aziende e di
verificare la posizione contrattuale e previdenziale di 43.685 lavoratori. Sono 1.879 le attività d’impresa
sospese perché dai controlli sono emerse 8.182 posizioni lavorative in nero. Le persone denunciate sono state
5.287 e 38 quelle arrestate. Le evasioni ed omissioni contributive accertate sono pari a circa 12 milioni di
euro, mentre le sanzioni amministrative elevate superano i 20 milioni di euro. Leggi…
Caporalato, controlli dei carabinieri: il 22% dei lavoratori è in nero. Poletti: «Cambiare condizioni»
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