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Riduzione in schiavitù, sequestro di persona e violenza sessuale: con queste accuse il personale della
Squadra Mobile e del Commissariato di Gioia Tauro, ha sottoposto a fermo d’indiziato di
delitto J.O., una nigeriana attualmente domiciliata presso la tendopoli di San Ferdinando.
La donna, insieme al fratello, S.O., arrestato a novembre dell’anno scorso, avrebbe sequestrato e ridotto in
schiavitù una connazionale 20enne, B.I., approfittando della sua situazione di vulnerabilità, mantenendola
in uno stato di soggezione fisica e psicologica continuativa, oltre che tenendola segregata, in condizioni
igieniche pessime, in una stanza di un appartamento di Rosarno, costringendola a prostituirsi.
La vittima sarebbe stata anche obbligata a versare loro l’intero importo di ogni prestazione
sessuale, minacciandola di infliggerle lesioni personali e di uccidere i parenti nel suo Paese di origine, se
non si fosse prostituita per riscattare il debito di 20 mila euro contratto per raggiungere l’Italia. Leggi…

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